RIFLESSIONI
RIFLESSIONI PRECEDENTI AL PRIMO COLLOQUIO
Prima di intraprendere una psicoterapia, i dubbi, le paure, le riflessioni sono tante:
“Ma sono proprio sicuro di averne bisogno? In finale ce l’ho sempre fatta senza l’aiuto di nessuno e poi, chi mi assicura che funzionerà. Cosa vorrà sapere di me!? Non me la sento di raccontare tutta la mia vita privata ad uno sconosciuto, già non mi va di raccontarla, figuriamoci poi ad un estraneo E se si venisse a sapere ? Se Antonio o gli amici lo scoprissero? Chissà cosa penserebbero? Tutti mi hanno visto sempre forte e sicuro, non ho mai mostrato le mie debolezze.
In questo momento non ho le risorse economiche per una psicoterapia, non posso permettermela Non è il momento di fare spese!
D’altra parte mi sento male e non riesco a vederne la fine.Andare o non andare? Chiamare o rimandare? Che fatica comporre quel numero di telefono e chiedere un primo colloquio .
Poi,un giorno qualcosa cambia e finalmente decido, compongo il numero ed è fatta: “Ho chiamato!” Tra l’incertezza e il desiderio ha vinto il coraggio di andare a vedere. Almeno per qualche istante mi sento sollevato.
Ripenso alla telefonata, forse il terapeuta mi è sembrato un po’ sbrigativo, o forse sono io che avrei dovuto parlare di più, o forse di meno. Fra le righe di quella voce che non ha ancora volto cerco di trovare qualcosa che dia forza alla mia decisione. Che ne sia consapevole o no ho già fatto un primo passo di cambiamento, ho preso una decisione importante: “Prendo in mano i miei problemi e cerco di risolverli!”
È così che spesso si arriva al primo colloquio con tante incertezze e tante speranze!
Che dire a chi vuole /non vuole incamminarsi per questa strada sconosciuta: il timore è giustificato, a volte ha la meglio ma, in ogni caso, non c’è da preoccuparsi, prima o poi quest’idea, messa via tante volte, si ripresenterà più decisa, più incisiva e la decisione sboccerà in un battibaleno…
È così che spesso si arriva al primo colloquio con tante incertezze e tante speranze!
Che dire a chi vuole /non vuole incamminarsi per questa strada sconosciuta: il timore è giustificato, a volte ha la meglio ma, in ogni caso, non c’è da preoccuparsi, prima o poi quest’idea, messa via tante volte, si ripresenterà più decisa, più incisiva e la decisione sboccerà in un battibaleno…
Come psicoterapeuta, quello che posso testimoniare è che, già dopo poche sedute, quando la diffidenza cala, il dialogo diventa più fluido, la poltrona meno bollente, il terapeuta dotato di voce e volto, mi viene detto spesso:
” Ma perché ho aspettato tanto! Potevo venirci molto prima!”